CHI SONO
Chi sono?
Una sarta per caso, ma con esperienze, astuzie e conoscenze utili da condividere con chi vuole iniziare a cucire.
Mi chiamo Barbara, ho un marito due figli e due gatti e dopo un espatrio di qualche anno in Francia, sono tornata a vivere in Italia.
Sono nata nel 1976, quindi non sono giovane, ma, non aspettatevi per questo che io sia una sarta esperta, perché, in effetti, non lo sono.
Da piccola il cucito non rientrava nelle mie passioni, da grande avrei voluto fare la maestra, la mamma, la scrittrice….decisamente non la sarta.
Crescendo ho fatto il liceo e mi sono laureata, ma non in una scuola di moda, ho preso la laurea in scienze dell’educazione. L’unico mio contatto col cucito è stato all’oratorio dove una suora gentile mi aveva insegnato qualche punto di ricamo.
Ho lavorato negli asili nido, un lavoro che ho amato moltissimo, i bimbetti sono fantastici e ci siamo divertiti un mondo, sia io che loro. Poi con mio marito abbiamo deciso di allargare la famiglia, ed ho scelto di restare a casa a godermi i primi anni dei miei pargoli. Non mi pento assolutamente della mia scelta, anzi tornassi indietro la rifarei, però rientrare nel mondo del lavoro in quel settore, non è stato possibile in seguito.
Così mi sono dovuta reinventare.
Come dico sempre ai miei figli, nella vita bisogna avere un piano B perché le cose a volte prendono una piega diversa da quella che immaginavamo.
Ecco, ovviamente io non ce l’avevo un piano B, non ero così organizzata! Ma ci ho pensato bene, mi sono guardata intorno, mi sono guardata dentro ed ho trovato la mia soluzione, quella adatta a me. Ho pensato che dovevo crearmi un lavoro autonomo e forse l’artigianato avrebbe fatto al caso mio, il problema era che non sapevo fare niente! Poi mi è venuta in mente quella suorina gentile che all’oratorio mi insegnava a ricamare, la pace che mi trasmetteva in quei momenti e la gioia del suo volto e mi sono detta: Proviamo, il cucito potrebbe essere la mia risposta!
Intendiamoci, non avevo aspettative irrealistiche come diventare stilista o creare il mio atelier, il mio obiettivo molto chiaro nella mia mente era di imparare a fare orli, cambiare cerniere, rammendare strappi, insomma imparare a fare le piccole riparazioni e propormi in seguito in qualche sartoria a fare bassa manovalanza.
Così, armata di tutte le mie buone intenzioni, mi sono recata nella scuola di moda più conosciuta della mia città per iscrivermi ad un corso per imbranati. Avevo un po’ di soggezione, mi immaginavo di ritrovarmi in mezzo a ragazzine superstilose, io che non ho mai seguito la moda e non ho gusto nel vestire, insomma, non ero proprio a mio agio!
Invece, mi sono ritrovata davanti un’anziana donnina sorridente ed arguta che, devo ammetterlo, mi ha affascinato. Insomma, per farla breve, sono uscita da lì iscritta alla scuola per stiliste e modelliste e due anni dopo ho ottenuto il mio diploma. E’ stata un’esperienza molto arricchente, l’anziana signora altri non era che la fondatrice della scuola che, a più di 80 anni, ancora insegnava!
Finita la scuola, insieme ad un’amica, abbiamo iniziato ad allestire un laboratorio, ad avere qualche cliente, confezionare qualche vestito, niente che ci permettesse di guadagnare, ma facevamo esperienza. Poi, quando le cose iniziavano ad ingranare, a mio marito è stato proposto un espatrio in Francia e abbiamo subito colto questa opportunità di crescita, per noi e per i ragazzi.
L’espatrio è sicuramente una bella avventura, l’entusiasmo delle novità ti avvolge, ma le passioni che avevi prima rimangono. Così mi sono iscritta ad un altro corso di cucito, perché quest’arte, una volta che ti entra dentro, diventa un punto fermo, capace di dare serenità, un qualcosa di cui è difficile fare a meno. E poi imparare la terminologia tecnica in francese è una sfida divertente!
Ed ora eccomi qua a scrivere un blog di cucito. Perchè, anche se è vero che non sono una sarta convenzionale, dotata di grande talento e super creativa, in questi ultimi anni di progetti più o meno impegnativi, prove, errori, arrabbiature, ripartenze e soddisfazioni, ho accumulato quell’esperienza spiccia utile a chi inizia a cucire, a chi non ha le basi che spesso si danno per scontate.
Quindi? Che ci faccio qui?
La risposta è semplicissima: condivido!
Sperando che ciò che ho imparato possa essere di aiuto ad altri. A volte ci si lascia scoraggiare dai primi risultati deludenti, ci sono passata anch’io, da qui l’importanza della condivisione: non sentirsi soli e imbranati fa una grande differenza!
Certo, non avrei avuto la possibilità di sperimentare la mia nuova passione se non avessi avuto il sostegno e l’amore del mio meraviglioso compagno di vita, ma in fondo, se l’ho scelto, un po’ di merito ce l’ho anch’io!